- Racconti erotici
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Mi ritrovo nuda distesa sul letto, con le gambe piegate.
Erica arriva con una boccetta di non so cosa. Sorridendo mi inumidisce il sesso con due dita scostandomi le labbra.
Sento qualcosa di duro e fresco al contatto con la mia pelle.
… sospiro…
Quella cosa è dentro di me ora.
Sento che con la mano prova a spingere ancora un altro oggetto… ma questa volta fa più fatica…
«Anna, rilassati! Mi fai perdere un sacco di tempo!» Mi rimprovera Erica.
Respiro profondamente per calmarmi guardando i suoi occhi divertiti. Sento i muscoli della schiena che pian piano si distendono e proprio in quell’attimo Erica lo spinge dentro finché non mi sente gemere.
Sono come una bambola nelle sue mani, a lei piace così. Avermi e disporre di me come meglio crede.
«Ecco fatto, Anna. Ora sei pronta per le pulizie di casa, datti da fare!» Soddisfatta ride.
Incomincio col togliere le lenzuola dal letto e sento il giocattolo dentro di me che si muove.
Mi chino raccolgo i vestiti che disordinatamente Erica ha lasciato sul pavimento e le due palline iniziano a compiere il loro dovere.
Respiro profondamente per tenere sotto controllo le sensazioni e ricomincio a sistemare la camera cercando di fare attenzione nei movimenti.
«Guarda che non hai tutto il giorno, vuoi sbrigarti?» Mi rimprovera Erica guardandomi in quel suo modo dannatamente malizioso.
Vado a prendere velocemente l’aspirapolvere mi chino attacco la spina e le palline sprigionano un altro brivido.. gemo ..
Inizio a passare lo strumento avanti e indietro; le palline seguono la direzione facendomi esplodere di fremiti e scosse su tutto il corpo. Ormai non so più come destreggiarmi, ogni movimento che compio è un piacevole supplizio che mi impedisce di concentrarmi sul mio compito.
Sento il sesso pulsare come non mai e l’interno cosce umidicce. Finisco di passare l’aspirapolvere per tutta la camera…
«Ti prego fammi venire sto per esplodere!» Gemo supplichevole verso Erica
«Dai seguimi in bagno, mi accontento.» Mi dice rassegnata «Ma domani, oltre la camera, pulisci anche il corridoio!»
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